Novità della giornata: una bella gita nella sede milanese della Banca Indifferente per partecipare ad un’esaltante richiamo formativo nell’ambito della “bancassicurazione”. Quindi, dopo la sveglia all’alba (normale amministrazione) e dopo essere salito in treno praticamente dal finestrino, eccomi nella metropoli: il solito stravagante impatto con la popolazione metropolitanpendolare e la solita overdose di frenesia.
Poco dopo lo sbarco sono in aula (ritardo accademico); mi sistemo strategicamente nella retrovia: tra i saluti e le scuse (le mie), lo zelante docente mi invita immediatamente alla firma di presenza (ok…). Solo dopo essermi accomodato mi accorgo di essere in compagnia di colleghi della mia area, alcuni dei quali più in ritardo di me: mi rincuoro.
Il docente è un ex promotore finanziario, pentito della scelta, folgorato sulla via di Damasco e convertitosi alla formazione assicurativa: lui ne fa un motivo di vanto, io non ci trovo niente di molto più nobile di quello che faceva prima. Contento lui.
Il tema trattato, non è di certo leggero e la soglia dell’attenzione crolla miseramente dopo circa una tre quarti d’ora; tra una polizza ed un infortunio, nell’aula inizia un sommesso tramestio, in un crescendo, lento ed inesorabile di messaggi, mail, cellulari, gente che finge improvvisi pensieri pesanti (mano sulla fronte, occhi chiusi, il tutto raccolto in pochi secondi, tanto per non dare troppo nell’occhio), sino alla pausa caffè.
Le prime file, per forza di cose, sono attentissime, anche se in cuor loro maledicono la scelta azzardata, ripromettendosi di andare in ultima fila (se non proprio fuori dall’aula) al prossimo corso (domani, ndr).
Grandissima novità della giornata: lavori di gruppo! il lodevole tentativo di innalzare il livello della concentrazione, purtroppo finisce miseramente (e come sempre) nella solita nomina dello speaker ufficiale che si sobbarca l’onere della soluzione/presentazione del caso. Nessuno si sente vessato perché tanto sa che è una ruota che gira: oggi a me, domani a te. Questa è democrazia.
Nel pomeriggio (dopo un veloce pranzo al bar che fa molto business/metropoli) il docente pentito dimostra grande empatia col pubblico e propone un infilata unica, senza pausa, in modo da liberare la stanza prima del previsto: ovazione del pubblico. In evidenza un gelo polare che dalla metà mattina ha avvolto l’aula: mossa strategica per non farci rilassare troppo o drammatica rottura del riscaldamento? entrambe le ipotesi sono valide.
La giornata In Formazione si conclude: considerando che saranno almeno 4 anni che faccio questo corso (ultima volta a ottobre ultimo scorso) non è andata poi neanche tanto male.
Nota sul rientro: pioggia a dirotto e 20 minuti di ritardo del treno; e domani si ricomincia!