Videocrazia

Apparire; quando i fatti non corrispondono alle promesse allora bisogna apparire; sembrare convincenti e convinti, diffondere fiducia, propagandare ed “attirare della nostra parte”. In questi giorni ne abbiamo diversi esempi. I nostri dirigenti non vogliono essere da meno: eccoli quindi apparire con sorrisi a 50 denti ad elargire ottimismo e “spirito di squadra”.

Il vero problema, che ostinatamente cercano di coprire, è che la base di chi lavora, di chi ci mette la faccia quotidianamente, è ormai stanca e nauseata dai proclami; il vero problema è che in un ambiente che si è progressivamente deteriorato, dove la fiducia nel management si è ridotta ai minimi termini (davvero i minimi storici), qualunque cosa possano dire viene percepito come l’ennesimo tentativo di mettercelo in quel posto, anche se con molto spirito di convincimento.

Propagandare la forza di una squadra, sostenere il concetto dell’uniti si vince (Morandi docet) funziona solo quando alle parole corrispondono i fatti: ma cosa sostieni se non esiste un benché minimo straccio di coaching!?;  è così difficile capire che bisogna motivare senza minacciare? la risposta è si quando non si è in grado di essere autorevoli. Perché essere autorevoli vuol dire essere pronti a rispondere concretamente alle esigenze della rete (se ti chiedo “è bianco?” non mi puoi rispondere “c’è il sole oggi”: che cazzo centra?!); vuol dire essere in grado di governare i risultati senza richiedere macchinose “autocertificazioni” sulla produzione giornaliera; vuol dire essere pronti a dire mettersi in gioco e a cambiare rotta se la strada presa risulta sbagliata (e vi posso garantire che lo si capisce molto prima dell'”ormai è troppo tardi”). Dopo e solo dopo ci potrà essere la pretesa di un risultato.

La cosa che maggiormente mi preoccupa è il progressivo appiattimento della linea di tolleranza: si sopporta la quotidiana dose di ipocrisia verbale con noncuranza e fatalismo…..ed è a questo che bisogna reagire, perché è su questo che i dirigenti contano per ottenere i massimi risultati con il massimo sforzo (nostro); per quanto riguarda la mia filiale (che rappresenta comunque un microcosmo della banca) ci stiamo impegnando a contrastare, per prima cosa, l’inerzia di chi sta immediatamente sopra di noi (un passo alla volta) con domande, proposte, obiezioni ed idee quotidiane. Noi pensiamo che nonostante tutto ne valga la pena, almeno per dare un senso alla giornata lavorativa e per uscire alla sera convinti di aver fatto qualcosa di valido.

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